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lunedì 7 febbraio 2011

Retail, un nuovo modo di proporre il lusso a Londra: Mount Street.

Mount Street è la nuova via dello shopping di lusso a Londra.


 
Fino a pochi anni fa, tranquilla via di antiquari e gallerie d’arte, dopo la ristrutturazione (privata) fatta da poco, sta soppiantando progressivamente Bond Street e Sloan Street, ospitando i negozi di Christian Louboutin, Carolina Herrera, Goyard, Rick Owens, Balenciaga, Lanvin, Nicholas Kirkwood, ed è in arrivo Loewe.

Insomma, tutte firme attuali, trendy, altamente desiderate, che non trovano la loro corretta collocazione nelle classiche vie del luxury.

Cosa offre Mount Street di diverso rispetto alle tradizionali vie del lusso, Bond Street e Sloane Street?

Banalmente, costi di real estate più bassi: nonostante Mount Street, dopo la riqualificazione, abbia visto quadruplicare i propri affitti commerciali, Bond e Sloane Street rimangono le vie più costose di tutta Europa, e continuano ad aumentare, con le recenti aperture della Maison Louis Vuitton, il primo flagship londinese di Tory Burch e l’estensione del negozio Miu Miu.

Ma soprattutto un’ESPERIENZA DIVERSA DI SHOPPING.
Tutti i responsabili di questi brand affermano che, più che i minori costi, ad attrarli in Mount Street è stata la disponibilità di spazi vetrina ed in-store più ampi, dove poter meglio esprimere la propria identità di marca; perché, oltre ai negozi di moda, sono comparsi ristoranti, bar, l’hotel Connaught con la fontana di Tadao Ando, ed altri esercizi che permettono ai clienti di godere di una vera e propria “esperienza del lusso” a 360°.

E poi, essendo una via più raccolta, meno commerciale in senso stretto, ha permesso di creare una vera e propria RETAIL COMMUNITY DEL LUSSO: i commercianti si sono uniti per trarre il massimo vantaggio in un’atmosfera conviviale, invece di sgomitare per conquistarsi il cliente della porta accanto.
E questa è la vera novità in questo settore, per sua natura associato all’utilitarismo egocentrico: per la prima volta, i retailer hanno capito che, alleandosi, avrebbero creato un’atmosfera unica, traendone profitto tutti.
Questo ha fatto sì che i retailer della via creassero una vera associazione ufficiale, che si incontra regolarmente per discutere di problemi comuni e fare piani per il futuro, come in una (ideale) riunione di condominio.

Tutto questo, molto affascinante e meritevole di plauso, si sta traducendo in business?
Pare di sì: ora il problema è trovare spazio per gli altri brand che arriveranno presto a bussare alle porte di Mount Street.
Non tutti sono stati lungimiranti come Marc Jacobs, che ha aperto la sua boutique qui in tempi non sospetti, da vero pioniere.




L'articolo completo su Business of Fashion di oggi.

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